Italia.it: è tutto chiaro.

Vi ricordate ?
Il 21 marzo scorso scandaloitaliano aveva pubblicato questa lettera aperta a Prodi, Rutelli & Nicolais ed il 2 aprile aveva inviato in raccomandata e per e-mail questa lettera di notifica con il testo della lettera aperta in allegato.
Con oggi le sottoscrizioni alla nostra lettera aperta e l’attesa si chiudono.
Grazie a tutti.
Esito ?


Non c’è stata alcuna risposta, positiva o negativa che fosse.
Neanche un minimo cenno di riscontro.

Sorpresi ? No, vero ?

Oltre 1500 cittadini italiani hanno chiesto legittimamente e civilmente di poter visionare dei documenti che, è appena il caso di ricordarlo, sono atti pubblici.
E loro cosa fanno ? Nemmeno rispondono.
Questo è il loro modo di fare.
Questa è la loro trasparenza.
Questa è la loro idea di democrazia e di pubblica amministrazione.
Questa è la loro vile arroganza.
Complimenti caro il nostro premier (con la p minuscola, sia chiaro), complimenti ai ministri e dirigenti pubblici vari, complimenti davvero.
Stando all’articolo 25 comma 4 della legge 241/90 (trasparenza degli atti pubblici) “Trascorsi inutilmente trenta giorni dalla richiesta, questa si intende rifiutata”.
Tante grazie eh ?! Anche a nome di tutti gli attuali 1522 firmatari.

E’ successo qualcosa in questi trenta giorni ? A dire la verità, ben poco.

L’ex-ministro Stanca ha rilasciato l’ennesima intervista delirante.

L’ENIT (Ente Nazionale per il Turismo) che prima o poi dovrebbe gestire il beneamato portalone ha pubblicato una curiosa ed interessante rassegna stampa del 27/04/2007 (occhio: sono oltre 4 Mb di file .pdf !) da cui si apprende che il suo attuale direttore generale, a marzo 2007, avrebbe chiesto al CdA di diminuire l’entità del gettone di presenza di tutti i consiglieri (-10%) e, contemporaneamente, di approvare un modico ritocco del proprio stipendio (nella parte fissa, perchè c’è anche quella variabile, in teoria agganciata al raggiungimento di obiettivi ?!) per circa 84.000 euro in più all’anno (da 114mila a 198mila euro, + 74%). Peraltro scatenando anche un’interrogazione parlamentare.
Pare una richiesta giusta e sensata (visti i tagli in Finanziaria 2007), no ? :-)

Tre giorni dopo la nostra raccomandata l’esimio prof. L. Nicolais, attuale ministro per le riforme e l’innovazione nella pubblica amministrazione (tutto minuscolo) si è subito premurato di far pubblicare un comunicato burla
(Chiarimenti sull’iniziativa del portale italia.it).
Tanto per non chiarire un bel niente, ma in compenso far sapere all’ Italia tutta di aver istituito una commissione di indagine (wow!) che in tempi brevi (anche spiritosi a volte… ;-) ) avrebbe dovuto “fare luce sulle criticità e sulle possibili omissioni che hanno accompagnato sinora lo sviluppo del programma”.
Visto, sentito o saputo qualcosa ?

Nel frattempo il ministro Nicolais non ha perso occasione per rilasciare interviste e fare proclami qua e là, tutti puntualmente raccolti e pubblicati sul suo sito ministeriale “provvisorio”.
Sì perchè, a distanza di sei mesi e più, il sito nazionale del dipartimento per l’innovazione e le tecnologie, un dipartimento della presidenza del consiglio (!) si noti bene, è puntualmente ed inesorabilmente “temporaneamente non disponibile per operazioni di manutenzione”.
Alla faccia della manutenzione e dell’innovazione !!

Sono assolutamente da segnalare e leggere due interventi “freschi freschi”, dal sito “provvisorio” http://www.innovazionepa.it

30/04/2007 – Corriere della Sera –
Nicolais: “La macchina va riprogettata”

Occorre ripensare le procedure, integrare le banche dati e, soprattutto, rendere trasparenti e davvero accessibili a tutti informazioni “che oggi tendiamo ancora a nascondere. Con la trasparenza, per esempio, non ci sarebbe nemmeno bisogno di una misura di semplificazione come l’autocertificazione del cittadino, perchè i dati necessari per la conclusione di una pratica sarebbero già a disposizione di tutti gli uffici competenti. Ovviamente, tutto questo presuppone un cambio delle procedure.”

Parole di Luigi Nicolais in persona.

Un cambio delle procedure ? Le procedure per la trasparenza ci sono già: basta volerle applicare !!
In 1500 ed oltre abbiamo fatto una richiesta e ve ne siete semplicemente ed allegramente fregati !!
A te e ai tuoi, caro Luigi, spettava la competenza.

30/04/2007 – la Repubblica –
La rete Internet che rende possibili i “servizi condivisi”

Qui si parla di e-government, il futuro eldorado per nuovi progetti fantasma da milioni di euro, e “shared services”.
Parla Ciro Esposito, capo dipartimento innovazione della presidenza del consiglio, quello col sito “in manutenzione” da mesi, tanto per esser chiari.

“In questi anni – spiega Ciro Esposito, capo dipartimento innovazione della presidenza del Consiglio – abbiamo cercato di migliorare i servizi allo sportello, ma il cittadino allo sportello non vuole proprio più venire.
[Ma và ? Stai a vedere che la gente lavora e non ha tempo e denaro da perdere coi burocrati ?!].

Allora abbiamo deciso di investire nell’informatizzazione e di svolgere gli stessi servizi via web, pensando ad un’amministrazione che anticipi le necessità dell’utente”.

Sì ecco… intanto hanno deciso… di investire… ma nel concreto se ne riparla forse fra qualche decina d’anni, a questi ritmi e con questi interlocutori (a proposito… QUI Nicolais in persona dichiara che a meta 2009 la PA sarà completamente informatizzata). Nemmeno son capaci di far funzionare il loro sito, ma in compenso si preoccupano di “anticipare le necessità dell’utente”. Ma tranquilli oh? Che in meno di due anni cambia tutto!
Ah, ah, ah … :-) :-)

Ve le abbiamo indicate con chiarezza le “nostre necessità”: quattro fotocopie in croce da spedire, eventualmente anche su carta, ad un indirizzo; ma nemmeno questo siete in grado di fare.

Insomma non si sa se considerarli più ridicoli o più patetici: c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Il resto dell’articolo marchetta relaziona sull’ultimo Forum PA della pubblica amministrazione; i vari interlocutori spiegano all’ Italia tutta, dalla tribuna di uno dei maggiori quotidiani nazionali, come si fa, dove si va, cosa sono questi “shared services” . Ma chi sono questi esperti ? Rullo di tamburi … momento di suspence… già già già: i mega-dirigenti IBM, proprio gli stessi del nostro beneamato portalone Italia.it .
Roba da matti.
Incapaci di produrre un portale decente in tre anni di lavoro, con un budget di milioni di euro… e rieccoli qui a parlare di tecnologia e di organizzazione.
Di organizzazione !!

Senza vergogna.

Infine, ma giusto per dovere di cronaca, (non c’è due senza tre; inoltre è presente nella rassegna stampa di ENIT di cui sopra !?!) va citato questo recentissimo pezzo di “Marketing Intelligence”, autore uno degli ex-margheriti ICT; dopo aver portato la loro luce nell’oscurità del progetto Italia.it, con il memorabile intervento chiarificatore, ora sono tutti intenti, insieme a tanti altri compagnucci, a creare “la nuova casa” (e immensamente felici per uno straordinario risultato che hanno nel frattempo raggiunto come ICT Margherita! Wow !! Correte sul loro sito a vedere !!).
Questi i passi salienti e davvero imperdibili del post:

Ad inizio anno si é creata in Italia una confusione riguardo proprio all’utilizzo del canale web come veicolo di notizie e dati sull’offerta turistica del sistema Paese: alla confusione si sono aggiunte numerose polemiche, e talvolta i giornalisti invece di studiare il caso hanno preferito dare spazio alle grida manzoniane del web. In molti, forse in troppi, hanno criticato il progetto Italia.it. Alcuni dei “critici” hanno poi lanciato facili invettive […di chi starà parlando ?], denigrando oltre ogni limite il progetto stesso, ed in questo modo danneggiando comunque l’immagine di quanti impegnati, a livello di pubblica amministrazione, al rilancio del settore turistico.
Ad oggi, a distanza di pochi mesi, la polemica è cessata: ma sono scomparsi anche tutti gli impegni di quanti, per pubblicità o protagonismo, si erano quasi catapultati in un progetto di rifacimento, ad esempio Ritalia.
Nessuno si é accorto dell’improduttività di Ritalia: neppure quei giornalisti così desiderosi di scrivere di turismo, portali, web, blog….
Per fortuna che il settore turistico, un’industria che é capace di attrarre comunque capitali esteri, vive e, si spera, vivrà ancora meglio.

Qui c’è davvero da sbellicarsi dalle risate: si lamenta il “danno d’immagine” di tutti quelli impegnati nella PA nel rilancio del turismo e contemporaneamente si critica la “produttività” (a costo zero per la comunità) di Ritalia.

E della produttività (sonoramente retribuita) della ns. PA competente per Italia.it, di IBM, di ITS, di Tiscover, del DIT, di Innovazione Italia, dei ministri e dirigenti vari cosa vogliamo dire ? Ne vogliamo parlare ? Eh no eh… non vorremo mica danneggiare l’immagine di questa sfilza di onesti ed alacremente impegnati lavoratori che in tre anni hanno partorito questo favoloso sito nazionale del turismo italiano.

Facili invettive ? Grida manzoniane ? Qui siamo ben oltre il limite del delirio, siamo al marketing intelligence ! :-)

Siamo seri. Che fare ora ?
scandaloitaliano lo aveva già scritto con chiarezza trenta giorni fa: la missione progettuale del blog è ormai esaurita e compiuta.
Questo è solo l’ultimissimo step (che era annunciato, previsto e dovuto).

da Prove tecniche di democrazia elementare… :

Prodi, Rutelli e Nicolais potranno, con schiettezza e semplicità, confermare la democraticità e la limpidezza della cosa pubblica italiana, mettendo un pugno di documenti della Pubblica Amministrazione a disposizione di quei cittadini che ne hanno fatto richiesta, con pieno diritto .
Oppure potranno ignorare la richiesta.
Al che ognuno di noi trarrà le debite conclusioni.
E agirà di conseguenza.

da Scandaloitaliano: fine di un inizio

Quando, entro una trentina di giorni, arriverà la risposta, scandaloitaliano uscirà dall’ibernazione e la pubblicizzerà subito sul blog, qualunque essa sia: il silenzio sprezzante di chi guarda ai cittadini dall’alto del potere come a una massa insignificante e priva di diritti, oppure una vera risposta, nel qual caso tutti i materiali allegati saranno immediatamente resi disponibili in rete.
E a questo punto la palla passerà alla comunità: a noi, ai nostri siti, ai nostri blog, alla nostra passione civile, alla nostra intelligenza e competenza, a nuovi progetti, a nuove iniziative, e a tutte le eventuali azioni che la lettura (o la non lettura) di quei materiali renderà necessario intraprendere.

Bene.
Per dire a questi signori cosa pensiamo di loro: è facile trovare gli indirizzi e-mail su http://www.governo.it .
Giusto per comodità:

Per parlare con la triade IBM,ITS e Tiscover di Italia.it: si può dialogare (naturalmente… si fa per dire) da QUI.
Non si può perdere l’ultimo recentissimo “comunicato” sull’accessibilità di Italia.it .

Per una nuova iniziativa comune di denuncia: scandaloitaliano ritorna in ibernazione indefinita, ma in cinque minuti si può aprire un nuovo blog ed un nuovo progetto.
Chi vuole cominciare?
Coraggio !!

28 comments so far

  1. aghost on

    cominciare a far che scusa? :)

  2. […] con i loro blog per l’ennesimo scandalo all’italiana hanno dato forfait. Anche scandaloitaliano ha chiuso i battenti dopo un grosso lavoro e “mancate” risposte da chi di […]

  3. frap1964 on

    @aghost
    Ad esempio scrivere una lettera aperta (meglio, un esposto) a Procura della Repubblica di Roma, Corte dei Conti e Autorità garante per la concorrenza e il mercato affinchè accertino se il contratto in essere con IBM, ITS e Tiscover preveda o meno esplicitamente il rispetto della legge Stanca in materia di accessibilità. Sono forti i sospetti che non sia così (rivedere QUI). E se così fosse, come tutti ormai abbiamo capito, il contratto in essere con il RTI sarebbe nullo e non emendabile: IBM a casa con un pugno di mosche.
    E Innovazione Italia + qualche dirigente del DIT probabilmente a dover rispondere di danno erariale. Qualcuno si è chiesto come mai la triade abbia annunciato, molto di recente, un imminente rilascio, a giorni, di una versione di Italia.it accessibile ?
    Vedere QUI.
    Qualcuno si è chiesto come mai il portale Italia.it dedichi ora un’amplissima sezione all’accessibilita ? Anche con links alle risorse più varie su tutto il pianeta web ? Vedere QUI
    La mancata pubblicazione dei documenti richiesti da parte del DIT è solo un ulteriore conferma a questo più che legittimo sospetto.

  4. aghost on

    è brutto dire “io l’avevo detto” ma di fare l’esposto l’avevo detto fin dall’inizio :))

  5. frap1964 on

    @aghost
    La linea del blog, di cui peraltro risulta tu sia uno dei contributors, è stata molto chiara sin dall’inizio. Se è per questo non sei l’unico ad aver considerato inutile questa cosa sin all’inizio (e non parlo di me, che l’ho sostenuta e messa in atto con altri, pur avendo chiara certezza del probabile esito).
    Ma questo silenzio vale più di mille parole e sbugiarda chi di dovere senza alcuna possibilità di appello. Andava fatto.

  6. aghost on

    si d’accordo ma ora? che si fa

  7. G.Buzzanca on

    La discussione è stata surgelata anch’essa. Ma davvero sul da fare occorre una riflessione seria.
    Ribadisco che le grida di esacerbata indignazione non mi interessano.
    Non apporto ora una proposta. Ma lasciate un attimo di riflessione collettiva… e di ri-conta

  8. Desmond on

    se le cose devono rimanere così (come purtroppo avverrà) sarebbe già qualcosa se cestinassero il video di Rutelli che invita in Italia i turisti con un inglese da film di Alberto Sordi (almeno lui faceva ridere)

    per chi se l’è perso

  9. frap1964 on

    Per parlare con la triade IBM,ITS e Tiscover di Italia.it: si può dialogare (naturalmente… si fa per dire) da QUI.
    Non si può perdere l’ultimo recentissimo “comunicato” sull’accessibilità di Italia.it .

    Ho lasciato questo commento che “is awaiting moderation.” da oltre 10 ore. Lo riporto qui come memo, dovesse mai sparire…

    Dal sito di CNIPA (http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attivit%c3%a0/Elenco_valutatori_accessibilit%c3%a0/) risulta che ASPHI è nell’elenco pubblico dei valutatori di accessibilità.
    Sempre dal sito di CNIPA (http://www.pubbliaccesso.it/logo/index.php) è disponibile una web application per gestire l’assegnazione del logo di accessibilità, se si sono superate con esito positivo le verifiche previste dal Decreto Ministeriale 8 luglio 2005.
    Avete ottenuto il logo ? Avete fatto eseguire le verifiche previste da decreto ?
    E soprattutto… il vs. contratto in essere con la PA prevede esplicitamente o no che Italia.it debba essere un sito accessibile secondo i dettami della legge Stanca ? Come mai soltanto ora rilasciate una versione accessibile e non vi siete posti prima il problema (cioè in fase progettuale) ?

  10. aghost on

    ma che state a perdere tempo con la Trimurti? Quel blog-dialogo (sic!) è una pura finzione, direi una farsa :)

  11. Old Jacques on

    Divertente come dal momento in cui si è istituita la commissione, non si ha più fatto NESSUN aggiornamento al portale Italia.it, abbandonandolo all’invecchiamento incurato davanti agli occhi di tutti i turisti.

    @frap – ASPHI fa questi test da anni con alcuni degli utenti suoi disabili associati, da varie categorie. Sono test di usabilità da parte di utenti disabili, che danno molte risposte sull’accessibilità pratica e non c’entra direttamente con il ruolo di ASPHI come valutatore di “conformità” con la legge Stanca.
    Da quanto ho visto, i “pochi giorni” di messa on-line non sono ancora passati, che la struttura è presso che identica a quant’era prima (identica da un mese ormai…).

  12. aghost on

    ma la raccomandata spedita a prodi aveva almeno la ricevuta di ritorno? :)

    Altrimenti può sempre dire di non aver preso nulla :)

  13. G.Buzzanca on

    Per puntualizzare il post di frap (ovvero quello che ha spedito a italia.it) se il prodotto previsto dal contratto fosse non rispondente a quanto previsto dalla norma (la cosiddetta Legge Stanca. Il cognome del mitico ex ministro anche in questo caso appare in maniera a dir poco impropria visto che la legge nasce da iniziativa di ben altri…) il contratto stesso deve essere ritenuto NULLO.
    Tertium non datur.
    O è a norma o il contratto è nullo.
    A Roma diremmo “aridatece i sordi!!!”

  14. G.Buzzanca on

    ps. se ti rispondono, caro frap, facce sapè! Non puoi negarci tanto spasso!!!

    E tutti insieme canterem “Nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo, nullo”

  15. […] …chiude, ma mica perché lo scandolo sarebbe risolto: Vi ricordate ? Il 21 marzo scorso scandaloitaliano aveva pubblicato questa lettera aperta a Prodi, Rutelli & Nicolais ed il 2 aprile aveva inviato in raccomandata e per e-mail questa lettera di notifica con il testo della lettera aperta in allegato. Con oggi le sottoscrizioni alla nostra lettera aperta e l’attesa si chiudono. Grazie a tutti. Esito ? […]

  16. uebmaestro on

    Iniziativa lodevole, ma ho la sensazione che un mucchio di nomi e cognomi delle firme _vere_, legalmente contino niente.
    Spero qualcuno mi smentisca.

    u.

  17. uebmaestro on

    uffaaaa…

    Iniziativa lodevole, ma ho la sensazione che un mucchio di nomi e cognomi SENZA delle firme _vere_, legalmente contino niente.
    Spero qualcuno mi smentisca.

    u.

  18. mazzetta on

    posso smentire

    le petizioni non hanno bisogno di firme autenticate e la questione non è “legale”, ma “politica”

    il lato “legale” della faccenda si svilupperà quando il ministero di Rutelli dovrà rispondere alle cause per danni che le Regioni hanno già annunciato insieme a un certo numero di Apt, comuni e varie associazioni del turismo

  19. frap1964 on

    @aghost
    La risposta è scritta nelle immagini delle ricevute di invio della lettera di notifica (vedi checkbox AR)

    @uebmaestro
    Se la questione fosse stata posta sul piano legale e non su quello politico, la lettera sarebbe stata inviata al dipartimento di competenza e quindi certamente non indirizzata a dei politici. Forse non hai notato che fra i contributors del blog c’è un noto avvocato di Como, che naturalmente è stato ampiamente coinvolto nell’iniziativa e nella stesura di entrambe le lettere. Non siamo proprio degli sprovveduti. L’ iniziativa è stata ben valutata e sapevamo sin dall’inizio quale sarebbe stato il probabile esito.
    E’ esattamente come dice mazzetta.
    Qui il nodo è che oltre 1500 persone chiedono di visionare una serie di atti pubblici e nemmeno gli si risponde. Ma poi si fanno le dichiarazioni riportate sui vari giornali e le si espongono su di un sito istituzionale. Questo se vuoi è il “vero” scandaloitaliano di cui parla il post.
    Non credo comunque che il lato “legale” della faccenda possa svilupparsi per mano delle Regioni: fare un annuncio alla stampa costa davvero poco, quanto mettere un commento al post di un blog.
    Le Regioni questo baraccone non lo hanno mai voluto, gli è stato imposto. Ora lo ignorano e basta. Qualche assessore e qualche consigliere regionale qua e là, tanto per avere un po’ di visibilità, hanno detto la loro.
    Aspetto di vedere copia di queste denunce “annunciate” pubblicate da qualche parte.
    Forse solo un esposto ben stilato e inviato in sede giudiziaria, amministrativa (Corte dei Conti) ed a qualche autorità garante (magari anche in sede europea: notare che qui si è fatta una gara europea! L’abolizione dei costi di ricarica telefonici, alla fine, si è ottenuta facendo proprio così) potrebbe sortire qualche effetto. Meglio se sottoscritto da qualche centinaio di persone. E sempre che in questo Paese, in qualcuna che di queste istituzioni, si trovi ancora qualcuno (magari solo per caso) che ha voglia di fare il proprio lavoro come si deve.

  20. M.Teresa on

    @frap1964
    “Forse solo un esposto ben stilato e inviato in sede giudiziaria, amministrativa (Corte dei Conti) ed a qualche autorità garante (magari anche in sede europea: notare che qui si è fatta una gara europea! L’abolizione dei costi di ricarica telefonici, alla fine, si è ottenuta facendo proprio così) potrebbe sortire qualche effetto. Meglio se sottoscritto da qualche centinaio di persone.”
    Concordo totalmente, anzi credo che collegarsi con l’associazione nazionale “generazione attiva” e con il suo fondatore Andrea D’Ambra (artefice dell’iniziativa per l’abolizione dei costi di ricarica, che ha espresso in un post di parecchio tempo fa la sua solidarietà con il tentativo di questa rete) per avviare congiuntamente un’azione giudiziaria presso gli organismi italiani ed europei potrebbe essere un’ottima idea, visto l’esito infausto e purtroppo prevedibile di un’azione civico-politica rigorosamente democratica quale è stata quella promossa dai “cittadini benemeriti” fondatori e collaboratori stretti di questo blog.
    Si potrebbe certamente fare anche da soli, raccogliendo adesioni dirette di quanti sarebbero disponibili ad investire, oltre al proprio nome nella propria firma, anche il sostegno degli eventuali costi legali dell’operazione: a questo proposito, ovviamente, più saremo e minore potrà essere l’impegno economico individuale.
    Credo però che “associarsi” con movimenti di difesa dei diritti dei consumatori già costituiti potrebbe meglio caratterizzare il taglio non “di settore” di una eventuale azione legale rivolta a sottoporre a giudizio competente di legittimità (compreso quello della Corte dei Conti)questa vicenda dubbia conclusasi inoltre con il disprezzo verso il diritto all’informazione del cittadino, considerato peraltro “interlocutore importante” esclusivamente, e solo a parole, in tempi di campagna elettorale.
    Qualunque iniziativa, per quanto spontanea, per diventare azione efficace ha bisogno però di un coordinamento e quindi la proposta ai fondatori è di esaminare la possibilità di una azione successiva di tipo legale, di valutare la consistenza delle eventuali adesioni (sostanziali perciò non solo “di principio”)e quindi di decidere se valga la pena di investire ancora energie per coordinare un’azione mirata ad ottenere ciò che ci viene sistematicamente negato.
    In ogni caso e qualunque sarà la decisoone, grazie dal profondo del cuore per quanto è stato tentato.
    P.S. Ho scritto un “riassunto” della vicenda al Ministro Di Pietro (di cui ho mandato una copia alla casella di Luca), fornendogli tutti i riferimenti alle varie fasi e contenuti di questo blog. Dubito fortemente(!) che mi risponderà, nel caso vi farò sapere ;-)

  21. frap1964 on

    E’ online la “nuova versione accessibile” di Italia.it . Il mio commento (vedi sopra) sul blog-dialogo della Triade è stato cassato (era il numero 2). Al suo posto un commento (successivo) di grandi complimenti alla Triade: un passo molto importante che è stato fatto, e che il team IBM-ITS-Tiscover non era tenuto a fare da null’altro che dal proprio senso della correttezza professionale
    Forse anche la censura dei commenti poco graditi rientra nella “correttezza professionale” di IBM & C. E comunque il “logo di accessibilità” di CNIPA di cui sopra sul sito non c’è.
    Bellissimo il passo (su Italia.it)in cui si dice:
    “Nonostante gli sforzi e l’impegno profuso, la quantità di redattori, di contenuti, di disabilità e configurazioni hardware e software sono così diversificati e tali per cui alcune pagine del portale potrebbero comunque essere in parte inaccessibili ad alcune persone.
    Se i problemi di accessibilità incontrati navigando nel portale ci verranno tempestivamente segnalati ci sarà tutto il nostro impegno per porre rimedio alle difficoltà di accesso a contenuti o servizi.”

    Praticamente: please, fateci voi i test, perchè noi i nostri redattori e il nostro lavoro non siamo in grado di controllarli del tutto…
    No comment.

  22. aghost on

    frap, come “cassato”?

  23. frap1964 on

    @aghost
    Dal PC da cui ho scritto il commento (vedi cookies) il commento è visibile con il seguente pre-avviso:

    frap1964 Says: Your comment is awaiting moderation.
    May 3rd, 2007 at 2:47 am

    Altrove è ovviamente invisibile. Il commento successivo visibile è datato il giorno dopo.

    Ergo… commento cassato.

  24. frap1964 on

    @M.Teresa
    Sul venerdì di Repubblica di questa settimana in un breve trafiletto in cui si parla dei contrasti Di Pietro – Bersani in materia di opere pubbliche si fa cenno anche ad un portale del turismo costato 45 milioni di euro e “considerato dai dipietristi di scarsa qualità”.
    L’informazione della stampa nazionale su Italia.it non è certo da meno. :-)

  25. aghost on

    frapr sarebbe gravissimo, oltre che ridicolo :) E CHI avrebbe cassato un tuo post e perché?

    Se sono stati quelli di ritalia sarebbe davvero preoccupante e triste

  26. frap1964 on

    @aghost
    Il commento tutt’ora non c’è.
    Se non piace “cassato”, allora diciamo “in attesa di moderazione” da 4 giorni, che suona più politically correct.
    La triade avrà diritti di amministrazione del blog o solo di edizione ? La triade avrà diritti di moderazione sui propri post oppure no ?
    In ogni caso, me ne po’… :-)

  27. aghost on

    frapr a me sembra invece una questione molto interessante, anzi interessantissima, e che andrebbe approfondita :)

    Perché evidentemente pare tu sia andato a toccare un argomento scomodo: non ti interessa sapere CHI censura i post? :D

    Se fosse ritalia.it sarebbe il colmo :)

  28. frap1964 on

    @aghost
    Ho lasciato un nuovo commento che è chiaramente visibile. Il precedente è rimasto in moderazione probabilmente a causa di un problema di wordpress.
    Se la cosa non viene chiarita in tempi ragionevoli, io ho intenzione di stendere una nuova petizione/esposto e di portarla avanti da QUI: ora è diventata una questione di principio.


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