Italia.it: Altroconsumo, Campania e il nuovo che percola

Nei giorni scorsi s’è infranta sui bagnasciuga del web un’ennesima piccola onda di attenzione per italia.it, provocata da questa intervista di Altroconsumo al vicepresidente di Enit Enrico Paolini, in cui si ribadisce che italia.it va avanti, i 21 milioni di euro vanno alle regioni, e ne rimangono circa tra i 7 e i 9 da spendere che verranno gestiti da ENIT e non più dal DIT (Dipartimento per l’Innovazione etc, facente capo al Ministro Luigi Nicolais).

Ora, ci fa senza dubbio immenso piacere che una delle decine di associazioni di consumatori che abbiamo vanamente allertato nel corso dell’ultimo anno, ora che la chiusura del portale ha fatto accendere i fari dei media mainstream, abbia infine deciso di interessarsene in modo approfondito e battagliero, permettendo a chi sta attualmente gestendo il progetto di dire le sue ragioni nel corso di un’intervista bonariamente accigliata (eh, cattivoni, mica farete qualche altra marachella?) e per il resto genericissima.

A parte questo, noi qui a leggere quell’intervista, non solo non ci siam per niente eccitati, ma anzi siamo stati colti da sonnolenza, visto che il 21 gennaio scorso, mentre tutti liquidavano italia.it come dipartito, da queste parti si scriveva che non era dipartito un bel nulla, e che il progetto non solo andava avanti ma che forse il peggio era ancora di là da venire. E dei 21 alle regioni, dei 9 che rimangono e di Enit gestore s’era già detto il 31 gennaio e ribadito il 1 febbraio.

Ovviamente, grazie alle chirurgiche domande di Altroconsumo, rimangono inevase tutte le questioni principali, ovvero:

– Tolti i 21 alle regioni, tolti i due di cofinanziamento regionale, tolti i 9 che rimangono, che fine hanno fatto con esattezza i 25 milioni che mancano all’appello per arrivare ai 58,1 dello stanziamento globale?

– Che significato ha distribuire comunque 21 milioni di euro alle regioni seguendo i dettami di un progetto giudicato fallito e in assenza di un nuovo progetto?

– Come va interpretato questo sconfortante pollaio istituzionale per cui ognuno parla per i fatti suoi, e nessuno comunica in modo trasparente e coordinato sullo stato delle cose?

– Vi è o no un minimo spiraglio che il prosieguo del progetto sia improntato a quella openess, a quella trasparenza e a quell’apertura alla collaborazione dei cittadini e della società civile ritenute dall’ONU requisiti fondamentali per la buona riuscita dei progetti di e-governance?

Se il nuovo latita, il vecchio continua a percolare instancabilmente.

Il 18 febbraio 2008 è stata infatti pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania la Scheda progetto per la realizzazione di contenuti digitali di interesse turistico nel Portale “Italia.it” con annessa approvazione, il tutto datato 21 dicembre 2007 (dunque è roba ante offline di italia.it) [SCHEDA PROGETTO CAMPANIA – SCARICA PDF]

Riassunto velocissimo per contestualizzare: regioni dovevano produrre contenuti di italia.it, stato destina 21 milioni a questo scopo, stato e regioni si mettono d’accordo su come suddividere i soldi, per avere i soldi però ogni regione deve prima stabilire una “convenzione” con lo stato (con il DIT) che formalizzi la cosa, ed entro 90 giorni dalla firma della convenzione, ciascuna regione deve presentare per approvazione una scheda-progetto in cui si dica che cosa la regione intende fare per fornire i contenuti a italia.it. A quel punto, lo stato visiona e approva la scheda progetto e sblocca i fondi, erogandoli alla regione.

La Campania aveva firmato la sua convenzione il 10 settembre 2007, e dunque il documento di cui sopra è per l’appunto la scheda progetto in cui la Campania descrive cosa farà per italia.it e come lo farà, scheda necessaria a poter ricevere i fondi promessi: nel caso in questione 1.158.018,81 euro, a cui la regione stessa aggiungerà un 10% di cofinanziamento, ovvero 115.801,881 euro, per un totale di 1.273.820,691 euro per i contenuti campani di italia.it.

Il documento è l’ennesima ipertrofica dichiarazioni d’intenti – mappe interattive, booking di qui e di là, formazione, sinergie, interoperabilità etc etc – che, confrontata allo stato attuale delle cose, pare impietosamente campata in aria.

Evidenziamo brevemente alcuni punti che ci paiono degni di attenzione.

Il primo punto già ci fa capire il quadro di efficienza entro cui ci collochiamo :

in data 10 settembre 2007 è stata sottoscritta la predetta Convenzione tra il Dipartimento per
l’Innovazione e le Tecnologie (DIT) e la Regione Campania;

l’art. 4 della predetta Convenzione dispone che le Regioni presentino il progetto di realizzazione
di contenuti digitali di interesse turistico per il portale Italia.it (…) entro novanta
giorni
dalla data di sottoscrizione della Convenzione. (…) Tale termine, per la Regione Campania, scade il 10 dicembre 2007

Questo si dice nella premessa del documento. Quello stesso documento che inizia così:

REGIONE CAMPANIA – Giunta Regionale – Seduta del 21 dicembre 2007

Esordio esemplare, nulla da dire, che ammanta di credibilità le 16 pagine di proattivi propositi webturistici che seguiranno (facile immaginare le scenette eduardiane nell’ufficio di Bassolino il 21 dicembre, quattro giorni prima di Natale: “Uh, maro’, Bassolì, ce simme scurdate!” – “O capitone? Ma no, io l’agge ordinate” – “A convenzio’ po’ u’ purtale! E chilla scadeva il 10!” etc etc)

Altro punto abbastanza flocloristico che portiamo alla vostra attenzione. Durante tutto il documento, per dar forza ai buoni propositi enunciati, si tira in ballo in continuazione il portale regionale del turismo della Campania, indicandolo come una realtà efficiente, moderna, praticamente un fiore all’occhiello di cui andar fieri.

Ora, il portale regionale turstico campano è questo: http://www.turismoregionecampania.it

Ognuno tragga il suo giudizio. Noi intanto continueremo a cercare la voce “Organizza il tuo viaggio” – non appena ci saremo ripresi dalla voce “tematismi”, e anche dall’inebriamento dei sensi causato dalla fantasmagorica “full experience” che si può downloadare in basso a sinistra, ovvio.

Il terzo e ultimo punto decisamente più di sostanza, riguarda la folle struttura organizzativa del progetto italia.it così come la si evince dal documento.

Leggete con attenzione (pag. 16):

Il modello organizzativo che RC intende adottare prevede la costituzione di gruppi di lavoro interni
ed esterni
all’Amministrazione (…) Fondamentale è, dunque, l’istituzione di un centro di redazione, affidato all’esterno e coordinato dall’Amministrazione, che diventerà lo snodo dei rapporti tra Regione Campania, Redazione Editoriale Regionale per il portale Italia.it, Redazione del Portale regionale e tra questi e i vari soggetti pubblici e privati
presenti sul territorio, nonché la Redazione Editoriale Centrale.

Gruppi di lavoro interni ed esterni, grappoli di redazioni messe a cascata che si coordinano (rotfl! già s’immagina con quali risultati) una sull’altra, e tutto ciò moltiplicato per venti regioni. Se poi si considera che 120.000 euro se li fumeranno ancora prima di iniziare un singolo progetto regionale (spese per appalti, spese generali, acquisto di hardware – p.15), ora capite come fa un sito a costare 58 milioni di euro?

BONUS TRACK: ITALIA.IT CCCP REMIX

(courtesy of MPB)

BONUS TRACK: BIUTIFUL CAUNTRI

CREDITS
Un grazie a Salvatore Medici e a ifatti.com per le segnalazioni.

11 comments so far

  1. frap1964 on

    Considerato che ITS ha realizzato l’ottimo portale turistico regionale campano e con italia.it ha fatto a dir poco faville, fossi Bassolino e Nicolais proseguirei senz’altro su questa linea.
    Anzi, già che ci siamo, suggerisco di recuperare senz’altro la redazione napoletana di italia.it, almeno si procede nel segno della continuita… :D

  2. Luca Carlucci on

    Già, chissà. Magari i ragazzi della redazione hanno qualche novità a questo propostito. C’è nessuno in ascolto?

  3. […] disdette negli alberghi da parte dei turisti, la Campania si è fatta un bel regalo di Natale, approvando nella seduta del 21 dicembre 2007  la sua “scheda progetto” per un portale che non c’è più.  Tutto per la […]

  4. Chiara on

    Una navigata nel sito della Campania è davvero istruttiva: ti insegna come “riciclare” sempre gli stessi contenuti (e poi dicono che a Napoli non sanno riciclare…)e minimizzare gli sforzi redazionali. I contenuti pubblicati oggi, sono gli stessi di ottobre 2006 (basta dare un’occhiata alla sezione Magazine in basso a sinistra e scaricare il pdf del “Portale da Stampare” (!) ossia il magazine di quel mese). E’ evidente: quando arriva la bella stagione primaverile si ricicla “la verde Campania”, quando arriva l’estate si rispolverano le vecchie info sulle spiagge. Insomma, come dire, con questa emergenza dei rifiuti è meglio non buttare via niente. Tutto cambia, ma i contenuti del portale possono restare sempre gli stessi. Se la Its aveva pochi redattori su Italia.it, per la Campania basterà un ventesimo di quelle risorse (quante saranno? due ore uomo mensili?). I conti tornano…o no?

  5. maremmano on

    …mah…
    di http://www.italia.it non posso dire nulla davvero, dato che non esiste.
    del sito della campania invece mi sembra non si possa dire tutto ‘sto male. sarà che sono stato s-fortunato ad accedervi solo oggi e non prima, dato che pare che proprio oggi hanno fatto l’ultimo aggiornamento…comunque pare funzionante!
    che sia costato uno sproposito…quello ovviamente è un altro discorso, ed uno scandalo! qualche amico mio l’avrebbe fatto per 1000 euro un sito così.

  6. malena82 on

    Volevo segnalarvi questa parodia di Yes we Can

    http://it.youtube.com/watch?v=MGzIWd17vN0

    la trovo disarmante nella sua semplice verità

  7. mazzetta on

    credo che il problema, con le associazioni dei consumatori, sia che in casi come quello di Italia.it non ci possono guadagnare niente

    parlo di soldi

    poi visto che la figuraccia del portale è come la solito bipartisan, dove volete mai trovarlo un critico di queste genialate disposto a denunciare i deliri truffaldini della giunta campana?

    nemmeno Bassolino hanno denunciato…e le montagne di monnezza si vedevano bene…

  8. Francesco Murano on

    … mioddio che flop !!! monnezza e portale turistico. Sono in corto circuito… ma è possibile che l’Italia sia ridotta così ? Credetemi talvolta stento a crederci.

  9. Paolo U. on

    Stupidi Devoto, Oli, De Mauro, non sanno cosa significhi tematismo!

  10. Willy on

    Buonasera,
    è bello vedere la denuncia forte e chiara di Italia.it, milioni di persone non sanno di che si sta parlando, e presto, se non è già successo, tutto andrà nel dimenticatoio.

    Nella mia infinita ignoranza, ho provato a trattare l’argomento, nel mio blog. Vi aspetto per precisazioni o commenti, grazie.

    http://nonleggerlo.blogspot.com/

  11. Giuseppe Banin on

    Tipico made in Italy…

    Scusate se vado un pò “fuori argomento” ma è una questione attuale.
    Si tratta di una raccolta firme, senza partiti e “personaggi”.
    Da diffondere.

    firmiamo.it/sialleintercettazioni


Lascia un commento